Pubblicato sul numero appena uscito della rivista “Caffè Storico” un articolo a cui tengo molto: Il ruolo del libro e della lettura nella vita e nell’opera di Emily Dickinson.
Una delle voci più importanti della poesia di tutti i tempi, originale e innovatrice, femminista ante litteram, Emily Dickinson a un certo punto decide di ritirarsi dalla vita pubblica di una società fortemente patriarcale, che mai avrebbe accettato né compreso la sua vocazione poetica, per poter scrivere liberamente in isolamento e in incognito. Centinaia di poesie meravigliose scoperte solo dopo la sua morte, che scriveva autoreclusa nella sua stanza con la sola compagnia costante e irrinunciabile dei libri della biblioteca di famiglia. Ai libri e alla biblioteca ha dedicato versi stupendi, alcuni ripresi nell’articolo.

